Posizione ritmica

In Dorico, le note e gli altri elementi esistono a determinate posizioni ritmiche, calcolate utilizzando la rispettiva posizione nel tempo musicale all’interno del flusso, anziché la posizione in una specifica misura dotata di un particolare tempo in chiave.

In Dorico, il tempo musicale rappresenta il numero di movimenti a partire dall’inizio di ciascun flusso. Ad esempio, al posto di una nota esistente sul movimento 3 nella misura 4 in un tempo in chiave da 4/4, Dorico considera quella nota come esistente al movimento 15, indipendentemente dal tempo in chiave e dalla rispettiva posizione in una misura.

Questo approccio consente un elevato livello di flessibilità. Ad esempio, poiché le note e gli altri elementi esistono in Dorico in maniera indipendente dalle misure e dai tempi in chiave, è possibile modificare il tempo in chiave senza variare quando le note occorrono una rispetto all’altra, o aggiungendo delle pause alla fine di ciascuna misura. Le stanghette di misura invece, si spostano semplicemente in posizioni differenti e il raggruppamento delle note viene aggiornato come necessario; è il caso ad esempio di quando si annota una nota da un quarto sotto forma di due note da un ottavo legate, se il quarto si trova adesso a cavallo di una stanghetta di misura o attraversa la metà misura. É anche possibile avviare l’inserimento delle note senza inserire del tutto un tempo in chiave.

Analogamente, è possibile spostare facilmente le note su posizioni ritmiche più avanzate o più arretrate utilizzando la modalità di inserimento, senza il rischio che queste vengano annotate in maniera non corretta. Questo significa anche che si può pensare agli elementi esistenti nella musica in maniera indipendente dalle note, poiché tali elementi esistono in corrispondenza di una particolare posizione ritmica, piuttosto che essere collegati direttamente alle note.

In Dorico, la posizione ritmica di note ed altri elementi è separata dalle rispettive posizioni grafiche nella pagina. Il beneficio di ciò è rappresentato dal fatto che è possibile inserire i diversi elementi alla posizione nella musica dove questi si applicano effettivamente e di spostarli a livello grafico senza che vengano applicati a note diverse, o che separino inavvertitamente le battute d'aspetto. Questo ad esempio nel caso in cui si desideri che gli archi suonino con la tecnica del pizzicato a partire dall’inizio di una misura, ma che a causa della spaziatura verticale ridotta serva spostare leggermente l’indicazione pizz. di lato. Le linee di collegamento consentono di collegare gli elementi alle posizioni ritmiche a cui si applicano, in modo che sia sempre chiaro dove questi appartengono, senza che vengano stampate.